Come mangiavano gli Etruschi?

Come mangiavano gli Etruschi? Lo spiega Luca Bertini in un ciclo di cene-conferenza alla Fattoria Montecchio

La Fattoria Montecchio avvia un ciclo di cene-conferenza incentrate sul tema degli Etruschi. Dopo il grande successo del convegno che ha dato il titolo all´omonima pubblicazione “Dalla terra(cotta) al vino” (leggi la notizia sulla stampa), durante il quale è stato fatto un focus proprio sulle abitudini alimentari degli etruschi e dei romani, adesso Luca Bertini, chef ed operatore culturale nonché fondatore di Magna Etruria, condurrà i commensali in un affascinante viaggio fra i piatti della tradizione toscana, spiegando come si è riusciti, seppur in mancanza di una letteratura, a legarli agli etruschi ricostruendo la composizione delle tavole attraverso reperti archeologici, affreschi rinvenuti nelle necropoli e scritti di greci e latini.


Tre gli appuntamenti in programma: l´8 giugno, il 29 giugno e il 20 luglio.
E se la prima cena sarà “firmata” Magna Etruria, le altre due saranno personalizzate dall´abile chef Luca Bertini, con la cui collaborazione la Fattoria Montecchio scrive una nuova e importante pagina della sua storia, che si intreccia con la civiltà etrusca. Ricordiamo infatti che, grazie alla presenza dell´Antica Fornace Montecchio, la Fattoria Montecchio ha riscoperto il tradizionale metodo di vinificazione e affinamento in anfora, utilizzato proprio dagli Etruschi.
Una civiltà che ha lasciato un´impronta determinante anche nella cucina tipica toscana. Ed è proprio per evidenziare questo legame che nel 2015, anno dell´Expo, è nata Magna Etruria, un progetto che Luca Bertini ha attuato in collaborazione con il Comune di Fiesole e con Vetrina Toscana – progetto di Regione Toscana per la promozione delle produzioni tipiche del territorio regionale – e che ha inizialmente previsto l´organizzazione nell´area archeologica di Fiesole di eventi sull´alimentazione degli Etruschi.
Luca Bertini si interessa da molto tempo di cucina storica e, da buon fiorentino, è sempre stato curioso rispetto alle origini dei piatti della propria regione. Qualsiasi traccia abbia trovato negli anni sull´argomento, è stata da lui raccolta e studiata.

Durante le sue cene lo stesso Bertini racconta infatti ai commensali l´origine delle pietanze, oltre ad ampliare la descrizione ad altri alimenti e alle usanze etrusche, con brevi incursioni nella loro storia ed evoluzione che, per lungo tempo, si è intrecciata con quella degli antichi romani. Così dal banchetto si approda al simposio, proprio come era in uso fra questi popoli antichi.


Ad aprire ogni cena-conferenza, come accadeva nel banchetto etrusco, sono sempre le uova sode: sia per il loro apporto nutrizionale – contengono tutte le proteine alimentari di cui abbiamo bisogno – sia per il loro valore simbolico: dall´uovo prende inizio la vita. Fra i piatti dal significato simbolico anche i crostini con i fegatini, un classico della cucina toscana. Pochi sanno tuttavia che sono espressione della tradizione aruspicina etrusca, che prevedeva dei riti sacrificali eseguiti dai sacerdoti.
Del menu fanno parte anche la zuppa di farro, il maiale con le prugne, i ceci e le cipolle, insieme a formaggi, salumi, olive verdi e nere, fichi secchi col miele, mandorle e nocciole.
Il tutto accompagnato dai pregiati nettari della Fattoria Montecchio.


Per info e prenotazioni: arianna@fattoriamontecchio.it – info@magnaetruria.it – 348 4003148.
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